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al testo di Salvatore Armando Santoro
Sulla mia pelle
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Segni di pietre sulla mia pelle, pietre sottratte alla terra, ammucchiate sui poderi a dar forma alle pajare, recinzione ai giardini, perché nel Salento non si butta via nulla. Pietre pesanti sul mio cuore, nei ricordi, scaldate dal sole, battute dal grecale, pietre della terra mia, compagne delle mie esternazioni, dei miei dolori. E ne raccolsi una piccolina lei l'aveva toccata e poi gettata, lei non m'ha visto quando l'ho raccolta dentro il borsello mio l'ho conservata tra le mie mani molte volte accolta, era una pietra con una valva antica, un mollusco ci aveva un dì alloggiato lei non lo sa che spesso l'accarezzo di questo amor ne pago ancora il prezzo ma lei di me s'è ormai dimenticato. Salvatore Armando Santoro (Donnas 8.6.2017 – 14,27)
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